Chiesa di Santo Stefano

La Chiesa di Santo Stefano è adagiata sulle colline, nell’omonima contrada. L’originario edifico di culto fu edificato intorno alla fine del XIII secolo e fu rimaneggiata più volte nel corso dei secoli. 

Nel 1957 la chiesa fu restaurata ed ampliata grazie all’impegno del parroco Don Luigi Del Finto, per assumere negli ultimi decenni l’assetto odierno

Fu amministrata da diversi patronati ecclesiastici, fino a divenire una cappellania. Nel primo ventennio del XVIII secolo la chiesa era officiata solo in festività solenni ed in questo periodo si istituì una fiera dedicata al Santo Patrono, tenuta nel giorno della ricorrenza della festività. La fiera era molto rinomata per la vendita del bestiame e si tenne fino alla metà del XX secolo, caratterizzata negli ultimi tempi dalla benedizione delle angurie (li citrun).

La facciata principale della chiesa è un corpo unico simmetrico con un portale d'ingresso rettangolare con un arco tamponato. Sopra il portale c'è una trabeazione lineare che sporge come fosse un capitello,e dalla trabeazione si eleva una cortina triangolare proietta la chiesa verso il cielo. Il campanile è situato sul lato opposto della facciata, al di sopra di una costruzione attigua ed è composto da un torrino in mattoni e da una struttura metallica per la guglia in stile arabesco.

La pianta della chiesa è rettangolare con una navata unica ad andamento longitudinale che culmina in un locale a pianta rettangolare, dove è ricavato lo spazio presbiterale sopraelevato su un gradino. Ci sono aperture a tutto sesto sul lato libero e una scala a chiocciola è collocata a destra dell'ingresso. Il ballatoio della cantoria è sostenuto da setti murari paralleli a formare un piccolo ambiente di acclimatamento, tamponato da porte in cristallo.

Il pavimento della chiesa è costituito da lastre di marmo che formano una superficie continua e si disegna un tappeto centrale che si congiunge alla sagoma concava della pedana presbiterale per mezzo di una forma simile e contraria.